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RIVISTA DELLA FAGR-Editore
UNA DONNA TRADITA 
 
Di donne assassine nella storia ce ne sono state tante, ma capaci poi di non finire male, risultano davvero pochissime. Tra coloro che l'hanno fatta franca vi è Veronica Cybo-Malaspina (1611-1691). Figlia del principe di Massa Carrara, Carlo I Cybo-Malaspina, non era per nulla bella, però  essendo ricchissima (suo padre aveva possedimenti confinanti con la Toscana), poté permettersi di sposare il marchese Jacopo Salviati, figlio di Lorenzo e Maddalena Strozzi, appartenenti a potenti famiglie fiorentine. La coppia che andò a vivere nel Palazzo Salviati a Firenze, ebbe tre figli, ma il matrimonio risultò parecchio infelice. E' risaputo che Jacopo la tradì con parecchie donne fiorentine, ma a far impazzire di gelosia Veronica capitò quando lui si legò strettamente (tanto da metterla incinta e volerne riconoscere il figlio) con la bella Caterina Brogi (1608-1633), sposata a Giustino Canacci, un uomo vecchissimo con due figli avuti da un precedente matrimonio. Veronica si diede allora da fare a persuadere i figli del Canacci, Francesco e Bartolomeo, a vendicare l'onore del padre. L'istigatrice li persuase a uccidere Caterina in modo orrendo: la sera del 31 dicembre del 1633 la donna fu fatta a pezzi e gettata nell'Arno, ma la testa venne fatta recapitare in un cesto a Jacopo Salviati. I due uomini furono poi arrestati e mentre Francesco confessò tutto finendo decapitato, Bartolomeo resistendo alle torture alla fine ottenne la grazia. Il nome di Veronica non si nominò nemmeno al processo, seppure fosse stata la mandante del delitto, tuttavia tutti a Firenze conoscevano la verità e suo marito la cacciò di casa. Lei andò a vivere a Roma in un altro Palazzo Salviati finché Jacopo sbollì la rabbia e tornò a convivere con lei probabilmente spinto dai parenti di entrambi mossi da interessi economici, gli stessi che avevano permesso la loro unione in matrimonio. 
 
(FAGR 22-03-2024)
 
 
 
 
 
 
 
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