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L'UOMO CHE ISPIRO' DARWIN
Senza il lavoro del botanico, naturalista, geografo, esploratore tedesco, Alexander von Humboldt (1769-1859), difficilmente ci sarebbero state le pubblicazioni di Charles Darwin (1809-1882), il quale s'ispirò proprio a lui (fu grazie ai suoi libri che iniziò a sognare di svolgere gli stessi studi scientifici).
Humboldt con l'eredità ricevuta alla morte della ricca madre, poté viaggiare molto sdegnando gli interessi economici, con in cuore solo dei sinceri interessi scientifici. Avrebbe voluto fare il giro del mondo a vela progettato da Nicolas Baudin, ma a causa di un rinvio, lasciò Parigi in compagnia del medico, botanico francese Aimé Bonpland per raggiungere Madrid, dove il ministro spagnolo Raphael d'Urquijo, supportò una loro spedizione nel Sud dell'America; in questo periodo tra le molte cose, egli studiò più di 60.000 piante, 6.300 delle quali sconosciute in Europa e fece tante mappe geografiche. Per pubblicare i risultati delle sue scoperte scientifiche in età giovanile, quasi poi si rovinò economicamente.
A sessant'anni Alexander compì una spedizione in Asia assoldato dalla Russia, accettando per motivi economici la privazione di molte libertà; anche questa volta sarà parecchio il materiale che troverà da pubblicare perché studiò a fondo la natura del mar Caspio, descrisse intere famiglie di pesci, misurò altitudini, temperature e scoprì la prima miniera di diamanti al di fuori dei tropici. Nei suoi ultimi 25 anni di vita scrisse a Berlino la sua opera principale per la divulgazione scientifica: “Cosmo”. Si tratta di 5 volumi (l'ultimo posteriore alla sua morte) tradotti poi in quasi tutte le lingue europee. Per merito del suo disinteressato amore verso la scienza, Humboldt cambiò il mondo, ma purtroppo mentre era in vita non ebbe tutte le soddisfazioni che meritava.
(FAGR 24-11-2020)
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