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RIVISTA DELLA FAGR-Editore
L'UOMO CHE CREO' LA POLIZIA POLITICA 
 
Il primo uomo a progettare una polizia politica capace di tenere sotto controllo ogni tentativo di ribaltare un governo, fu il francese Joseph Fouché (1759-1820). Come tutte le persone capaci di creare meccanismi eccezionali di qualche genere, era dotato di grande ingegno, ma per lui stare a galla nel periodo della Rivoluzione francese, fu importante anche possedere un carattere spietato, capace di compiere atti di grande ferocia.  
Fouché è il famoso e crudele ministro della Polizia che appare in molti romanzi perché ebbe questo ruolo non solo sotto il governo del Direttorio, ma anche durante il Consolato di Napoleone e dopo anche nel suo Impero. Egli per assicurarsi sempre un futuro non ebbe mai pietà di nessuno e il suo rigore politico lo portò a divenire un giacobino, cioè uno dei rivoluzionari più radicali.  
Commise talmente tante atrocità mentre deteneva il potere da sconvolgere perfino Robespierre, il capo dei giacobini, il quale tentò di liberarsi di lui, ma Fouché fu tanto abile nel lavorargli contro da determinare invece la sua fine. Riuscì perfino a mettere paura allo stesso Napoleone che si servì di lui, ma non si fidò mai di questo suo ministro di polizia e cercò sempre ogni occasione per sbarazzarsene, senza però trovarla mai.  
L'istinto di Napoleone comunque non sbagliava. Fouché ebbe tanto intuito da comprendere che le basi dell'Impero napoleonico erano troppo fragili per resistere a lungo. Egli quindi si diede sempre un gran da fare per amantenere intatto il suo potere e i suoi formidabili guadagni. 
Quando Napoleone sempre intimidito dalla sua forte personalità lo spedì a Napoli  per persuadere Marat (in quel momento re dellle due Sicilie) ad essergli fedele, lui complottò subito per creare un'alleanza con l'Austria. Ciò che gli tolse definitivamente il potere fu con Restaurezione l'arrivo della legge della messa al bando di tutti coloro che avevano votato la morte del re di Francia Luigi XVI (Fouché era stato tra i più decisi a mandarlo a morire). Questa legge l'intuito del fondatore della moderna polizia politica non era stato in grado di prevederla o di certo avrebbe lavorato di più per sostenere Napoleone.  
Morirà in esilio a Trieste come conte di Otranto e immensamente ricco. 
 
(FAGR 20-1-20)