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RIVISTA DELLA FAGR-Editore
LETTERATI ROMANTICI INFEDELI 
 
Il Romanticismo nell'Ottocento mirò sempre nelle arti e in letteratura a rappresentare tutti i tipi di emozioni; artisti e letterati infatti le cercarono sempre in ogni loro forma nella vita sociale e personale seguendo ognuno i propri caratteri.  
Ai più passionali non bastò interessarsi di politica, ma diventarono veri libertini pur di vivere la loro vita in ogni attimo travolti da sensazioni forti.  
A dare l'esempio ad altri in testa alla lunga lista di romantici infedeli ci sono i personaggi più rappresentativi del Romanticismo: Victor Hugo (1802-1885), considerato il padre del Romanticismo in Francia e George Gordon Byron (1788-1824), detto Lord Bayron, il più amato in Inghilterra (naturalmente solo dopo morto, mentre era in vita fu costretto a lasciare la patria perché nessuno gli rivolgeva più la parola a causa dei troppi scandali in cui venne coinvolto). 
Sia Hugo che Bayron s'interessarono di politica con grande passione e quest'ultimo finì anche a morire in Grecia per la libertà di un popolo che non era il suo, ma contemporaneamente furono anche dei libertini incorreggibili; entrambi sempre infedeli alle mogli fecero stragi di cuori. Hugo riuscì a far vivere come vicine di casa Adéle Foucher, la donna che sposò nel 1822, madre dei suoi 5 figli e l'amante fissa Juliette Droute, questo per essere più comodo nei suoi spostamenti (non fu fedele neppure a Juliette).  
Bayron venne invece odiato a morte dalla moglie Isabelle Milbanke, da cui ebbe la figlia Ada, anche perché gli scandali in cui si trovò coinvolto  erano tali da far rabbrividire perfino Hugo; si trovò accusato di incesto, sodomia, omossessualità, amore libero e molto altro oltre che di aldulterio. Dopo di loro si iniziò a guardare la vita in modo più spregiudicato rispetto prima. Vivere inseguendo emozioni a poco a poco divenne una esigenza primaria soprattutto per chi raggiungeva il successo e citiamo come esempi Charles Dickens (1812-1870) con il suo grande amico e collaboratore Wilkie Collins (1824-1889), più giovani di Hugo e Lord Bayron.  
Nemmeno a loro bastò scrivere storie e interessarsi ai problemi sociali per emozionarsi, perciò  vissero una vita affettiva alquanto turbolenta. Dickens non fu mai fedele alla donna che sposò nel 1836, Caterine Hogarth, ci sono voci infatti che abbia avuto relazioni con due cognate, con un amore di gioventù e con l'attrice Ellen Ternan, prima ancora di separarsi definitivamente da lei.  
Collins invece, famoso scrittore di gialli, non si sposò mai, però negli ultimi vent'anni anni della sua vita convisse contemporaneamente con una vedova, Caroline Graves e con Martha Rudd da cui ebbe anche tre figli, senza essere fedele a nessuna delle due (nonostante i problemi di salute).  
La rivoluzione culturale partì anche dai loro esempi di vita perché la massa di gente che adorò i loro scritti, desiderò sempre di più le emozioni forti (probabilmente si trattava di un desiderio latente) e li ricercò alla grande nel XX secolo. 
(FAGR 29-10-19) 
Victor Hugo 
Lord Byron 
 
(di Richard Westall)
Charles Dickens 
Wilkie Collins 
 
(di Rudolph Lehmann)
 
 
 
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