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RIVISTA DELLA FAGR-Editore
IL SEGRETARIO DI GALILEO GALILEI 
 
Galileo Galilei per le sue scoperte ebbe molti nemici, ma anche parecchi seguaci nel gruppo di intellettuali secenteschi italiani. Il giovane Evangelista Torricelli (1608-1648) però, fu tra quelli che Galileo amò di più, infatti lo  volle ospite in casa sua a fargli da segretario. Essendo rimasto presto orfano, Torricelli venne cresciuto da uno zio materno, un monaco camaldolese che curò la sua prima educazione; dal 1632 al 1641 sarà a Roma dove studierà appassionandosi alla matematica e lavorerà come segretario per l'alto prelato intellettuale Giovanni Ciampoli, un ammiratore di Gallileo che lo inserirà nel colto ambiente di scienziati del tempo.  
Per il giovane scienziato Galileo era un mito e nella sua lettera di presentazione si dichiarò felice di essere un suo contemporaneo per poter avere l'onore di scrivergli.  
Dopo aver letto la prima opera di Evangelista intitolata: “De Motu Gravium”, Galileo lo vorrà sempre vicino a sé. Quando il grande scienziato morì il Granduca Ferdinandi II di Toscana, anch'egli di fede galileiana, lo nominerà successore di Galileo come matematico del Granducato.  
Nella sua breve vita Torricelli compì parecchie grandi opere, tra cui anticipò il calcolo infinitesimale, ma il suo nome è legato soprattutto al baromentro a mercurio che gli diede grande fama.  
A lui si deve anche la riscoperta dell'opera di Archimede, di cui fu grande ammiratore; lo scienziato siracusano era stato dimenticato, ma Evangelista dimostrò in ben 21 modi diversi un suo teorema per riportarlo alla notorietà. 
 
(FAGR 26-4-19)