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LETTERATURA DI SPIRITO
Non si potrebbe definire letteratura impegnata quella nata nel Seicento a Parigi ad opera di alcuni talentuosi aristocratici, ma appare più come la ribellione di una alta classe sociale privata dei suoi privilegi e afflitta dalla noia.
I ricchi nobili intellettuali furono ben decisi a sfuggire in qualche modo alle mire dei cardinali Richelieu e Mazzarino, i quali temendo tradimenti, li vollero sempre sotto il loro stretto controllo e usarono il pugno di ferro. Scrivere dimostrando la grande superiorità di stile che nessuno poteva togliere alla classe aristocratica, divenne così una orgolgiosa rivalsa.
Nel celebre salotto letterario organizzato nell'Hotel de Rambouillet, tenuto dalla marchesa de Rambouillet, apparvero grandi personalità di indubbio talento letterario che dispiegarono le loro qualità in motti di spirito e consigli galanti. I nomi più famosi di questo stile letterario furono: Vincent Voiture (1597-1648), unico borghese ad essere accettato nel celebre salotto e primo ad esibire le sue opere per intrattenere gli ospiti facoltosi; François de La Rochefoucault (1613-1680) i cui aforismi sono ancora oggi famosi in tutto il mondo e Madame de Sévigné (1626-1696), le cui lettere spedite all'amata figlia iniziarono a circolare con il suo permesso mentre era in vita come esempio di perfetto “savoir vivre”.
Tutti loro si ispirarono alla letteratura italiana cinquecentesca di Baldassarre Castiglione (1478-1529) che scrisse il “Cortigiano” e di Giovanni della Casa (1503-1556) autore di un “Galateo” di grande successo.
La letteratura di spirito diventò per gli aristocratici francesi secenteschi un modo nuovo di divertirsi e sentirsi così ancora superiori alle altre classi sociali.
(FAGR 26-4-19)
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