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LO SCRITTORE DI CARLO MAGNO
Eginardo (775 d. C.- 840 d. C.), lo storico franco al servizio di Carlo Magno, fu come tutti gli scrittori dell'antichità un servile cortigiano. La storia romana aveva già insegnato che gli scrittori dovevano essere utili ai finanziatori e chi andava contro corrente non solo gli si impediva di lavorare, ma rischiava anche la vita.
Eginardo risulta un biografo senza ombra di dubbio ossequioso che descrisse Carlo Magno con i tratti morali appartenuti ai più grandi imperatori romani, senza mai fare accenno a nulla di negativo, nemmeno all'infanzia dell'imperatore, il quale era nato fuori del matrimonio; ovviamente non accennò neanche ai seri dubbi che il nonno di Carlo Magno, Carlo detto Martello, avesse avuto dei veri diritti nel prendere il potere. Era insomma uno scrittore di parte che doveva contribuire a creare una buona pubblicità per costruire il mito del suo re.
Bisogna dire che in ciò questo scrittore con il suo testo “Vita et gesta Caroli Magni”, fu davvero grande e non per nulla divenne ricco e ricoperto di onori.
La verità raccontata in letteratura appariva ancora ai suoi tempi un optional e bisognerà attendere parecchio prima di vederne anche solo i primi cenni.
(FAGR 24-1-19)
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