LA DURA VITA DEGLI ARTISTI RINASCIMENTALI IN FRANCIA
Vita dura in Francia per gli artisti italiani chiamati da Francesco I a lavorare nella sua corte, Rosso Fiorentino e Leonardo si sospettano addirittura avvelenatie tra la folta schiera di sfortunati c'è anche l'architetto bolognese Sebastiano Serlio (1475-1554 ca.).
Il fatto che non si sappia con precisione la data della sua morte la dice lunga sull'attenzione data a questo talentuoso italiano rinascimentale. Nel 1527 si trovava a Roma dove si era fatto parecchi amici, ma il famoso Sacco di Roma da parte delle truppe di Carlo V, lo costrinse a fuggire come altri artisti e portare il suo sapere prima a Venezia dove la fortuna scarseggiò poi in Francia; qui però ebbe molti rivali francesi che fecero di tutto per danneggiarlo finché si trovò senza lavoro.
Lui però non si diede per vinto e trasformò in positività quella che appariva vicina alla “pura jella”, dedicandosi totalmente a scrivere il suo trattato: “I sette libri dell'architettura”. Serlio divenne in seguito celebre in tutta Europa.
La sua opera letteraria contribuì a diffondere lo stile classico ovunque perché ebbe una diffusione senza precedenti.
(FAGR 20-5-18)
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