 RIVISTA DELLA FAGR-Editore
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LA FEDELTA' IDEALISTICA DEI CAVALIERI
I re fin dall'antichità premiarono sempre i soldati a loro più fedeli concedendo privilegi e ricchezze di ogni genere, ma a partire dal Medioevo sentirono anche il bisogno di pubblicizzare ancora di più quanto si poteva diventare fortunati nel servirli bene.
Cosa fecero? Cercarono un simbolo capace di concretizzare tale pensiero atto a spingere verso la fedeltà più assoluta al loro regno. Il primo a gettare l'idea sarà il re d'Inghilterra Edoardo III fondatore nel 1349 dell'Ordine della Giarrettiera; i suoi fedelissimi dovevano indossare la giarrettiera che lui donava come premio per i servizi resi in ogni cerimonia o evento importante in modo da essere ben visti dagli altri sudditi. Sicuramente prese questa iniziativa per il circolare delle leggende legate alla tavola rotonda di re Artù dove si riunivano i migliori cavalieri del regno.
Nel pensare al cerchio disegnato attraverso il tavolo, attributo da sempre di perfezioni sublimi, Edoardo ideò una giarrettiera, ma gli altri re che desiderarono emularlo, preferirono un collare, naturalmente d'oro e simile a quello dei cani, anch'essi simboli di fedeltà.
Gli ordini cavallereschi istituiti a partire dal Medioevo saranno numerosi e tra i più celebri ricordiamo: l'Ordine del Collare detto dell'Annunziata fondato nel 1364 da Amedeo VI di Savoia, l'Ordine del Collare del Toson d'oro fondato da Filippo III di Borgogna nel 1430 e quello di San Michele del 1469 del re Luigi XI. Attualmente molti sono decaduti in favore di onorificenze varie, ma il più antico, ossia l'Ordine della Giarrettiera, è ancora attivo avente per capo la regina Elisabetta II d'Inghilterra.
(FAGR 15-1-18)
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