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RIVISTA DELLA FAGR-Editore
LO SCRITTORE DALLA DOPPIA VITA 
 
Il poeta e drammaturgo inglese Christopher Marlowe (1564-1593), vissuto durante il periodo elisabettiano, in vita fu noto più come scapestrato che come letterato, anche se di grande ispirazione a molti scrittori tra cui William Shakespeare, i quali apprezzarono il suo modo di scrivere in blank verse (inventato da Henry Howard ma da lui portato al massimo livello). Furono i romantici ottocenteschi a farlo divenire un mito della letteratura, affascinati dall'aura di mistero e dissolutezza che circondava la sua esistenza.  
Nato povero da famiglia numerosa, Marlowe riuscì a laurearsi a Cambridge a ventitre anni. Che fosse un “raccomandato” non vi sono dubbi, lo prova una lettera firmata da persone influenti, stretti consiglieri di Elisabetta I, al rettore che lo voleva cacciare dall'università (per via di sue assenze ingiustificate), la quale definirla intimidatoria è forse poco. Accusato spesso di libertinaggio e omosessualità in un tempo dove in Inghilterra cattolici e protestanti si odiavano a morte, egli riusciva sempre a salvarsi l'osso del collo proprio per le alte protezioni di cui godeva. Come mai era così prezioso per i consiglieri di Elisabetta? Sembra facesse parte dei servizi segreti e svolgesse importanti missioni. Ciò spiegherebbe come oltre al laurearsi in una prestigiosa università, poté avere il denaro per mantenersi mentre scriveva le sue opere letterarie. Se questa sua attività segreta lo aiutò parecchio da una parte, è però probabile che dall'altra potrebbe essere stata la causa della sua morte, avvenuta misteriosamente a soli ventinove anni.  
Conosciuto come uomo dal carattere rissoso, si poté facilmente sul momento far passare la sua fine avvenuta per accoltellamento, come un banale incidente causato da una rissa in una taverna, ma con il tempo la verità saltò a galla.  
Egli non morì tra ubriachi e giocatori di carte, ma in casa di una signora, una certa Eleonor Bull a Deptford. Esattamente come si svolsero i fatti però nessuno lo sa.  
La sua vita in ogni caso seppur breve, risulta speciale e oggi invece di grande letterato come avrebbe preferito lui, viene ricordato più come un poeta maledetto, genio e sregolatezza da vendere, secondo a nessuno. 
 
(FAGR 15-1-18)
Christopher Marlowe 
 
 
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