UN LIBRO CAPACE DI CAMBIARE IL MONDO
Esistono libri che con i loro contenuto cambiano il corso del progresso umano e tra questi vi è senz'altro “Conversation in Chemistry” della scrittrice britannica di grande sucesso Jane Marcet (1769 – 1858), la quale riuscì ad ispirare il famoso fisico e chimico Michael Faraday (1791 - 1867).
Da ragazzo Faraday, in assoluta povertà, lesse i suoi scritti e venne affascinato dalle scienze fino a spingersi a studiare come autodidatta. Già, perché Jane aveva la capacità di scrivere libri di scienze in modo semplice e divertente, capaci quindi di dare una vera istruzione scientifica ai giovani.
Pubblicò spesso sotto falso nome e solo con la dodicesima edizione del suo libro più famoso, appunto “Conversation in Chemistry”, si scoprì che era suo. Jane pensava che come donna i lettori potessero accusarla di ignoranza scientifica e di certo ai suoi tempi non sbagliava.
Fortunatamente lei fu ben coscia della mentalità ottocentesca e gestì bene la sua carriera, così Faraday riuscì grazie al suo lavoro a contribuire in maniera determinante negli studi dell'elettromagnetismo e dell'elettrochimica.
Niente sarebbe oggi com'è se quel libro non fosse mai esistito.
Nemmeno Einstein avrebbe potuto compiere i suoi studi tanto importanti per noi perché Faraday si sarebbe sicuramente impegnato in qualcosa d'altro.
(FAGR 13-11-17)
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