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NON FU DANTE IL PRIMO DELLA STORIA A SCRIVERE IN "VOLGARE" 
 
Chissà se a Guglielmo IX (1071-1126), duca di Aquitania, duca di Guascogna e conte di Poitiers, sarebbe mai passato per la mente dopo le sue eccellenti imprese militari e politiche (fu uno dei condottieri della Crociata del 1101), che nella storia sarebbe stato ricordato soprattutto come il primo “trovatore” di cui resta l'opera. Perché furono importanti i trovatori? Ma perché risultano i primi a comporre poesie in volgare! Non è un fatto da poco infatti che fu Guglielmo e non Dante a scrivere nella propria lingua (l'occitano parlato in Provenza). Il suo fu un grande successo anche perché le poesie di Guglielmo si conobbero in tutta Europa grazie alla propaganda fatta dalla primogenita di lui, Eleonora di Aquitania, regina di Francia e poi d'Inghilterra (divenuta sua erede dopo la morte del fratello).  Durante il Medioevo si imparò il provenzale ovunque  proprio per recitare le sue poesie. Egli fu uno dei personaggi politici più importanti del suo tempo, ma a renderlo immortale sarà la  decisione di decantare versi per divertirsi nel vantare le sue doti. Questo duca venne scomunicato due volte perché amava fare sempre di testa sua; ebbe ben tre mogli, l'ultima delle quali, la contessa Maubergeon, la rapì al suo vassallo, il visconte di Chatellerault, sposandola mentre era ancora in vita il marito di lei e anche Filippa di Tolosa, sua seconda moglie. La spuntò comunque sempre e fu proprio la sua sfrontatezza contro chiunque a ispirargli poesie in volgare che narravano dei suoi amori e delle sue prodezze in generale (da quelle sessuali a quelle militari). L'imperatore del Sacro Romano Impero, Federico II di Svevia, anche lui come Guglielmo sempre ai ferri corti con i papi,  apprezzerà molto la coraggiosa vena poetica del duca e porterà in Italia tutta la sua opera a beneficio del grande Dante a cui spesso si è pensato come il primo a scrivere in volgare nella Storia dell'umanità.  
 
(FAGR 5-9-16)
Guglielmo IX d'Aquitania