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IL TRADIMENTO DI EMMA BOVARY 
 
Tra le storie letterarie più pubblicizzate dallo scandalo di un processo, appare “Madame Bovary”, di Gustave Flaubert (1821-1880), un testo che parla del tradimento di una moglie verso il marito, ossia di adulterio; appena pubblicato nel 1856 infatti, il romanzo venne messo sotto inchiesta per oltraggio alla moralità e assolto l'anno seguente con un tale clamore da farlo divenire in breve tempo un bestseller
Flaubert si era ispirato alla vicenda di una donna di provincia, una certa Delphine Delamare, morta suicida nel 1848 e il suo spirito critico lo aiutò poi a delineare con gran realismo il ritratto della sua protagonista, Emma Bovary, la moglie di un medico di campagna che si diede all'adulterio per vincere la noia.  
La protagonista di questo testo ama il lusso, vive al di sopra dei suoi mezzi e quando i suoi amanti si rifiuteranno di pagarle i debiti, si suiciderà trascinando nel disonore il povero marito.  
-Il mondo è pieno di madame Bovary- disse un giorno Flubert e essendo lui il figlio di un medico di provincia, stessa professione del marito di Emma, ci auguriamo che la sua ispirazione non sia partita oltre che dalla povera Delphine, anche in seno alla famiglia. 
Il successo avuto dal testo “Madame Bovary” fu l'inizio del romanzo realista nel XIX secolo, il quale poi si svilupperà a lungo come genere e con altrettante storie drammatiche. 
 
(FAGR 5-9-16)