LETTERATURA OMNIA 
RIVISTA DI LETTERATURA ON-LINE 
 
 
A
 
B
 
C
 
D
 
E
 
F
 
G
 
H
 
I
 
M
 
N
 
O
 
P
 
R
 
S
 
T
 
U
 
V
 
 
 
 
 
 
Tante lezioni gratuite per i più piccoli. 
Visita il sito: 
 
 
 
 
 
 
 
RIVISTA DELLA FAGR-Editore
LA FOLLIA DI JEAN HENRY DE LATUDE 
 
Gli uomini dotati del talento dello scrivere spesso oltre a leggere molto condussero una vita piena di avventure o avrebbero avuto poco a cui ispirarsi e alcuni di loro si lasciarono andare anche a commettere imprudenze, ma ai primi posti tra coloro che non esitarono al buttarsi "nel tutto per tutto" fino a raggiungere gli apici della follia, appare senz'altro lo scrittore francese Jean-Henri de Latude (1725-1805). 
Che tipo di fantasia doveva avere quest'uomo se non da folle per arrivare a progettare di inviare del veleno alla marchesa di Pompadour, amante consigliere del re di Francia Luigi XV, solo per sventare il complotto da lui stesso ordito e essere così ricompensato lautamente? Sfortuna volle che venne scoperto e naturalmente la Marchesa non gradì affatto il suo ingegno e lo fece gettare in carcere.  
Era il 1749 quando accadde tale fatto e dopo per lui non ci fu più pace fino allo scoppio della Rivoluzione francese nel 1789, infatti continò ad entrare e uscire dalle prigioni francesi diventando anche famoso per le continue fughe da questi luoghi di reclusione. Nel 1775 venne persino ricoverato in manicomio e de Latude questa volta se la vide davvero brutta.  
Il suo sogno era sempre stato quello di farsi aiutare da una ricca signora a risolvere i suoi problemi e se inastidire la Pompadour lo rovinò, un'altra invece di nome madame Legros, dopo aver letto le sue memorie scritte durante i suoi periodi in carcere, lo aiutò pagando per il suo rilascio e proteggendolo dopo quando si metteva nei guai. 
Jean-Heri de Latude nelle sue memorie si atteggiò a vittima degli intrighi nefasti della marchesa di Pompadour e quindi piacque molto ai rivoluzionari che gli concessero una lauta pensione per lodarlo; nel 1793 ebbe anche la soddisfazione di essere risarcito dagli eredi della Marchesa per i danni subiti.  
Morì ricco.  
Alla fine il suo genio e la sua sregolatezza folle diede dei risultati, ma fu davvero molto, ma molto, baciato dalla fortuna. 
 
(FAGR 8-11-16)