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RIVISTA DELLA FAGR-Editore
IL MANIFESTO DI GARIBALDI 
 
Nel secolo XIX grande entusiasmo suscitò nel cuore degli italiani la nobile causa di liberarsi da tutti gli stranieri che sedevano nei posti di potere dei piccoli Stati in cui era suddivisa l'Italia. Essi a scopo di salvaguardare gli interessi di case regnanti poco interessate al bene della gente locale, gestivano politiche dal pugno di ferro per avere sempre ogni cosa sotto controllo. Nacque proprio in questo secolo in Italia il concetto di "patria" come lo intendiamo oggi, prima non esisteva e bisogna ritornare ai tempi dell'Impero romano per ritrovare lo stesso senso di unità in modo tanto appassionato. 
L'ambita meta di costruire uno Stato italiano sarà raggiunta solo quando ogni classe sociale si unirà totalmente per combattere gli usurpatori: poveri, ricchi, artisti, intellettuali, contadini ecc., nessuno si tirerà indietro e farà la sua parte. Gli artisti fecero parte come chiunque altro ad associazioni segrete o si arruolarono nell'esercito di Garibaldi, in quanto solo il grande musicista Giuseppe Verdi usò la sua arte per rappresentare (naturalmente non troppo apertamente) le proprie idee politiche, gli altri, soprattutto i pittori, assolutamente non poterono. Sarà necessario aspettare il XX secolo per poter vedere in Italia l'arte pittorica usata come mezzo mirante a inviare messaggi contro le autorità costituite; pittori come Guttuso in Italia e altri in Europa, ispirati da Picasso (con la sua opera capolavoro "Guernica", guiderà il successo di raffigurazioni denuncianti politiche spietate verso le classi più deboli) ne saranno i protagonisti. 
Appena si fu formato il neo-stato italiano, cosciente della forza persuasiva delle immagini, subito prese a richiedere in gran quantità le raffigurazioni dei successi conquistati a furor di spada da Garibaldi o delle varie imprese mazziniane. Era del resto per i governanti una pratica comune celebrarsi fin dai tempi del Rinascimento italiano e l'usanza era stata copiata dai greci e dai romani; Napoleone poi, al pari degli imperatori romani, invogliò i suoi rappresentanti a riempire di suoi ritratti e busti scultorei tutta l'Europa. I quadri dedicati a Garibaldi e agli altri protagonisti del Risorgimento raffiguranti gli eventi più significativi sull'unità d'Italia, possono essere considerati alla stregua dei nostri manifesti pubblicitari moderni e sono ben quotati alle aste in quanto rappresentano un periodo storico molto importante. 
(FAGR 20-3-17) 
Giuseppe Garibaldi di Anonimo